La misurazione industriale della temperatura, oggi, si avvale di moderni dispositivi altamente precisi e assolutamente efficaci che consentono di restituire risultati esatti grazie a delle tecnologie innovative e all’avanguardia.
Uno degli strumenti maggiormente utilizzati in questo settore sono sicuramente i termometri bimetallici.
E’ una speciale tipologia di termometro a quadrante che viene scelto grazie ai tempi di risposta molto brevi che adopera, ai limiti di temperatura che riesce a misurare e alla sua grande versatilità.
Ma qual è il principio di funzionamento che si cela alla base del termometro bimetallico?
Quali vantaggi e svantaggi sono apportati e cosa dire dei campi di applicazione in cui viene adoperato?
Analizziamo tutto ciò in questa breve ma interessante guida!
Termometri bimetallici: cosa sono e come funzionano
I termometri bimetallici, che fanno parte della strumentazione industriale, sono degli speciali strumenti di misura.
Essi si basano su un principio molto particolare e funzionale, ovvero l’espansione dei metalli al variare della temperatura.
La struttura interna di tale tipologia di strumenti di misura è costituita da due lamine metalliche dotate di un differente coefficiente di espansione termica, collegate tra di loro in modo ermetico e saldo componendo una vera e propria striscia bimetallica.
Non appena la temperatura inizia ad oscillare in un range piuttosto ampio, i metalli subiscono un’espansione dimensionale importante, la quale è responsabile della conseguente deformazione della striscia bimetallica.
Grazie al movimento rotatorio che questo fenomeno induce e che viene trasmesso alla lancetta del termometro, il sistema di misurazione di tale dispositivo si attiva, permettendo all’utilizzatore di rilevare in modo preciso e affidabile la temperatura.
Solitamente, il campo di visura si assesta su un range che va dai -50°C ai +1000°C, mentre si effettua la taratura dello strumento mediante il semplice confronto del dispositivo con un termometro a termocoppia.
Che dire dei campi di applicazione di questa speciale tipologia di strumento?
Termometro bimetallico: applicazioni di utilizzo
Grazie alla loro versatilità e facilità di utilizzo, i termometri bimetallici vantano un’ampio ventaglio di applicazioni nelle quali possono essere impiegati.
I termometri bimetallici sono usati, per esempio, nella costruzione di macchine, nell’ideazione delle tecnologie di riscaldamento o di condizionamento e refrigerazione, nonché per la misurazione della temperatura nei condotti dell’aria.
Sul mercato, ad oggi, esistono vari modelli che indirizzano lo strumento verso uno specifico settore industriale.
Ad esempio, nel settore automobilistico o nella creazione delle macchine destinate all’uso aziendale, si utilizza un termometro bimetallico con cassa e bulbo completamente in acciaio inox per applicazioni che richiedono un certo grado di precisione.
Molti di essi, inoltre, vengono usati anche come termometri da forno per essere impiegati nei più svariati strumenti di cottura.
Nonché nei sistemi di riscaldamento come le caldaie o le stufe, in modo tale da poter controllare la temperatura efficacemente e con alta precisione.
Quali sono, però, gli effettivi vantaggi e svantaggi che un termometro bimetallico porta con sè?
Termometri bimetallici: vantaggi e svantaggi
Innanzitutto, un primissimo vantaggio dei termometri bimetallici tocca la sfera monetaria.
In quanto si configura come un’opzione decisamente più vantaggiosa a livello economico rispetto ai termometri a espansione di gas.
Dal momento che la loro struttura interna si rivela essere più semplice rispetto a quest’ultima tipologia.
Inoltre, i termometri bimetallici vantano un campo di scala molto ampio, con classi di precisione 1 e 2 ai sensi della normativa EN13190.
Questo permette a tali dispositivi, come detto anche precedentemente, di essere utilizzati in un grande parco di applicazioni, da quelle più generiche fino ai settori che richiedono il soddisfacimento di precisi requisiti.
Al variare della temperatura, tutte le tipologie di termometro reagiscono seguendo il principio di espansione termica.
Tuttavia, a differenza degli altri modelli, quelli bimetallici consentono di visualizzare il movimento rotatorio della striscia bimetallica solo sul quadrante, mentre nei termometri a espansione di gas tale valore può anche essere trasmesso mediante un capillare al riempimento del gas inerte.
Non solo, grazie al sistema che si basa sull’utilizzo di un capillare remoto, i termometri gas inerte possono essere installati fino ad un massimo di 60 metri dall’esatto punto di misurazione.
Cosa che non può essere fatta con un termometro bimetallico.
Ad ogni modo, la decisione finale su quale sia la tipologia di termometro maggiormente adatta alle proprie esigenze dovrebbe essere presa con consapevolezza e buon senso.
Affidarsi a degli esperti nel settore è sicuramente una mossa vincente per poter operare una scelta capace di restituire un alto grado di soddisfazione!